Il Sole 24 Ore- 5/7/06
Il tribunale di Milano avvia l’asta per la cessione in blocco dei crediti tributari delle procedure concorsuali. Con provvedimento del 3 luglio, il presidente della sezione fallimentare Bartolomeo Quatraro ha dato il via libera al bando di gara. Si tratta di un provvedimento importante, pienamente in linea con la riforma della legge fallimentare in attuazione che tende ad accelerare i tempi di chiusura delle procedure concorsuale spesso “incagliate” per l’attesa dei rimborsi vantati.
I crediti tributari delle procedure concorsuali sono essenzialmente riconducibili a tre tipologie:
-crediti tributari maturati prima della data di apertura della procedura concorsuale ma non ancora incassati;
-Crediti Iva maturati durante la procedura concorsuale;
-Crediti per ritenute dirette su interessi maturati sui conti correnti della procedura che diverranno opponibili all’amministrazione finanziaria con la presentazione della dichiarazione finale dei redditi della procedura.
L’agenzia delle Entrate con la risoluzione 279 del 12 agosto 2002 ha chiarito che soltanto i crediti tributari sorti precedentemente alla data di ammissione alla procedura possono essere compensati con eventuali debiti tributari insinuati al passivo fallimentare.
La sezione fallimentare del tribunale di Milano stima che le procedure attualmente aperte vantino crediti tributari per un ammontare superiore a 60 milioni di euro, una cifra che potrà sicuramente indurre a partecipare all’asta qualificati investitori finanziari nazionali e internazionali.
L’asta prevede la suddivisione dei crediti tributari in lotti a seconda che gli stessi possano essere definiti “certi” o “ancora accertabili”.
Sono definiti “certi” della procedura d’asta i crediti per Iva e ritenute maturati durante la procedura concorsuale e i crediti per imposte dirette maturati prima della data di ammissione alla procedura per i quali siano decorosi i termini di decadenza per la rettifica delle dichiarazioni concessi all’amministrazione finanziaria senza che siano intervenuti atti di accertamento o interruttivi degli stessi termini.
Sono legittimate a partecipare all’asta le società iscritte in base agli articoli 106 e 107 del Testo unico bancario (Dlgs 385/93) da almeno tre anni con capitale sociale minimo pari a 500mila euro a condizione che abbiano depositato i bilanci dei due esercizi precedenti non in perdita.
Nel caso invece dei lotti di crediti tributari in cui il valore unitario dei singoli crediti ceduti sia superiore a 40mila euro sono legittimate a partecipare all’asta le società iscritte all’albo delle banche o all’articolo 107 del Testo unico bancario da almeno 3 anni con capitale sociale minimo pari a tre milioni di euro che abbiano presentato i bilanci dei due esercizi precedenti non in perdita e che vantino una massa di crediti gestita non inferiore a 200 milioni di euro.
Le società interessate devono far pervenire la domanda di partecipazione all’asta entro il 30 luglio.
I curatori che intendono mettere in vendita i crediti tributari dovranno rendere disponibile su modello già predisposto dalla sezione Fallimentare, tramite il provider Planet Com, la documentazione utile per la data room telematica dei singoli crediti antro il 30 settembre prossimo.
La data room rimarrà aperta fino al 14 dicembre 2006 e l’asta si svolgerà il 18 dicembre. Il tribunale ha fissato prezzi base d’asta particolarmente elevati, pari al 75% del valore quota capitale dei crediti tributari definiti “certi” e al 40% del valore quota capitale dei crediti tributari definiti “ancora accertabili”. Questo per massimizzare l’utilità dei creditori alle singole procedure concorsuali e di favorire la partecipazione all’asta di investitori finanziari qualificati.
È auspicabile che la procedura d’asta dei crediti tributari avviata dal Tribunale di Milano, per la trasparenza offerta ai creditori delle procedure e a gli operatori finanziari che intendono investire in questo settore sia fatta propria dalle sezioni fallimentari di tutti gli altri importanti Tribunali italiani e dal ministero per lo Sviluppo economico per quanto concerne la cessione dei rilevanti crediti tributari spesso vantati dalle procedure concorsuali delle grandi aziende in crisi.
Christian Dominici